Depurare è una cosa naturale.

La Fitodepurazione è la tecnica di depurazione delle acque reflue basata sui principi della ”Depurazione Naturale”, fenomeno che avviene negli ambienti acquatici, nelle zone umide ed in tutti quegli ecosistemi caratterizzati da meccanismi depurativi propri che si instaurano grazie all’interazione di processi fisici (filtrazione, assorbimento ed evapotraspirazione), chimici (sedimentazione e degradazione) e biologici (assorbimento di nutrienti e metabolismo microbico) tra refluo, microrganismi e piante.

L’insieme di questi processi dà origine ad habitat idonei alle crescite ed al mantenimento delle flore batteriche che costituiscono le vere e proprie componenti attive nei processi di depurazione biologica.

Dalle origini ad oggi.

Le proprietà autodepurative di certi ecosistemi erano note ed utilizzate già dal tempo dei Romani, ma il loro utilizzo in aree artificiali realizzate per tipologia e qualità d’insediamento ha avuto gli sviluppi maggiori in Europa dagli anni ’80 in poi.
In Italia compaiono i primi indirizzi normativi verso questi sistemi nel D.Lgs. 152/99 dove troviamo che “per insediamenti fino a 2000 a.e si ritiene auspicale il ricorso a tecnologie di depurazione naturale quali il lagunaggio o la fitodepurazione.”

Nel successivo e attualmente vigente D.Lgs. 159/2006 (Parte Terza Allegato V) questi sistemi rientrano fra quelli “appropriati” in quanto rispettano i tre criteri-guida richiesti, ossia semplicità della manutenzione e della gestione degli impianti, capacità di sopportare adeguatamente forti variazioni orarie del carico idraulico ed organico e minimizzazione dei costi gestionali.

Tipologie d’impianti.

I sistemi più conosciuti sono due e ciò che li distingue è la presenza o meno di acque (o reflui) a contatto con l’atmosfera.

Sistemi a FLUSSO SUPERFICIALE o LIBERO (FWS – Free Water Surface)

Ambiente tipo Fitodepurazione Flusso Superficiale Libero

Sono costituiti da bacini con superfici oltre i 20 m2/A.E. fondi poche decine di centimetri.

Il suolo è sommerso e funge da supporto per le radici delle piante e le acque sono sempre a contatto con l’atmosfera. L’aspetto è quello di un lago o di una zona umida con piante emergenti e galleggianti.

Il ricorso a questi sistemi è limitato per la richiesta di vaste superfici e sconsigliato vicino ai centri abitati per la possibile formazione di odori e proliferazioni di insetti a causa della presenza costante di acque a cielo aperto.

Sistemi a FLUSSO SUB-SUPERFICIALE o SOMMERSO (SFS: Subsurface Flow Sistem)

Ambiente tipo Fitodepurazione a Flusso Sommerso Orizzontale

Sono costituiti da bacini opportunamente impermeabilizzati le cui superfici possono variare dai 3 ai 5 m2/A.E. con profondità da un minimo di 80 centimetri ad un massimo di 1 metro.

Il refluo rimane sempre al di sotto del piano di campagna e non viene mai a contatto con l’atmosfera ma scorre o percola in un substrato permeabile di ghiaia (o medium) avente funzione di filtrazione e di supporto per le colonie batteriche che in habitat naturale si creano e si mantengono svolgendo attivamente tutti i processi di depurazione biologica.

Gli arbusti, le piante e i fiori messi a dimora sulla superficie delle vasche, attraverso i loro apparati radicali, svolgono la doppia funzione di ossigenazione dell’ambiente nel substrato ed evapotraspirazione, riducendo notevolmente velocità e carico idraulico del refluo.

Le aree adibite a fitodepurazione a flusso sub-superficiale o sommerso risultano pertanto essere dei bei giardini e delle piacevoli zone verdi, salubri, vivibili e asciutte.

Il gradevole impatto visivo, l’efficenza depurativa, la capacità di sopperire a forti variazioni di carico, i costi di gestione e manutenzione nulli sono alcuni dei motivi per cui questi sistemi siano fortemente consigliati ed utilizzati per il trattamento e la depurazione delle acque reflue domestiche sia per piccole abitazioni (mono e bifamiliari che per insediamenti di maggior consistenza e qualità (borghi, agriturismi, ristoranti, aziende agricole, ecc.).

A seconda del moto del refluo al loro interno ed al conseguente processo batterico si scelga di sfruttare essi si suddividono a loro volta in due tipologie costruttive:

Sistemi a flusso sommerso ORIZZONTALE

(SFS-h o HF: Subsurface Flow System – horizontal)

Fitodepurazione

Sistemi a flusso sommerso VERTICALE

(SFS-v o VF: Subsurface Flow System – vertical)